Il Cargo Armato era probabilmente di scorta
ad un convoglio e trasportava armi e un grosso quantitativo di
rame. L'attacco aereo, effettuato da una squadriglia di aerosiluranti
alleati, avvenne nelle ore serali di un giorno del novembre 1943.
Un siluro colpì la nave al centro della fiancata spaccandola
in due tronconi e provocandone l'immediato affondamento. Il relitto
si trova in perfetto assetto di navigazione con la prora rivolta
verso il largo. Nel dopoguerra sulla nave lavorarono alcuni palombari
per tentare il recupero del rame e del bronzo contenuto nelle
stive. Per facilitare le operazioni i palombari usarono cariche
di tritolo che devastarono ancor più lo scafo che già
aveva subito pesanti danni dovuti al siluramento. Il relitto
è diviso in due tronconi principali: da quello di prora,
rimasto pressoché intatto, se visitato con precauzione,
è possibile accedere ai due piani inferiori dello scafo.
La parte poppiera è invece un ammasso di ferraglia e lamiere
contorte. Secondo altre fonti la scoperta, in anni successivi,
di una mina, poi fatta brillare in mare, avrebbe provocato ulteriori
danni al relitto. Distanza da terra circa 0,45 miglia dalla punta
di Sestri ad una profondità Il fondale Un'interessante esplorazione quella del relitto, tenendo sempre presente la sicurezza e quindi la necessità di non limitare la visita ad un'unica immersione. Verso poppa sono ancora oggi identificabili numerosi reperti legati all'armamento della nave. Al centro del relitto sono numerose , e pericolose, le lenze e le reti che avviluppano lo scafo. Tutt'intorno al relitto, a una distanza di circa 50 metri, si trovano rottami e schegge metalliche. Sopra e intorno a questi elementi ferrosi si è sviluppato un interessante microcosmi e di loro predatori, soprattutto dentici. L'interno dello scafo è visibile facendo bene attenzione al fango depositato che, alzandosi al passaggio dei sub, rende precaria la visibilità. Ricco di saraghi e di gronghi nei mesi estivi il relitto è frequentemente visitato dai pesci Luna. A un primo sguardo il Cargo Armato di Sestri Levante non ospita molta vita. Le strutture sono del solito colore verdastro e inizialmente non si nota nulla se non qualche centinaio di bughe e menole. Poi un piccolo diamante blu fa capolino da una spugna (Spongia officinalis) e avvicinandosi alle murate, si scoprono centinaia di nudibranchi (Hhypselodoris tricolor, Flabellina affinis). Spugne della specie Petrosia ficiformis con i loro commensali Discodoris atromaculata (vacchetta di mare), piccolissimi spirografi (Spirographus spallanzani) e altri organismi colorati tappezzano tutto il relitto. Ma le vere padrone di casa sono le magnose (Scyllarus arctus o alathea strigosa) e le ostriche (Ostrea edulis, varietà tirrena). LAT 44° 15' 42'' NORD Posizione : Mira: |