Varata a West Bay City nel lontano 1896 la cisterna il 5 novembre 1967 era in viaggio di trasferimento da Genova a La Spezia per la demolizione, trainata dal rimorchiatore iugoslavo Yunak e seguita da una altra nave di minori dimensioni, la "Makawell", di 2.600 tonnellate di stazza. Il maltempo ci mise però lo zampino e in preda ad una violenta quanto improvvisa libecciata la Mohawk Deer ruppe il cavo di rimorchio finendo alla deriva contro la parete rocciosa del promontorio in località Raffinale. A nulla valsero gli sforzi di due rimorchiatori giunti da Genova per trarla in salvo: quando le due potenti imbarcazioni da lavoro giunsero in prossimità del cargo la pericolosa vicinanza con la costa e la violenza delle onde fecero desistere i comandanti da ogni tentativo di recupero. Abbandonata al suo destino la nave, dopo qualche ora di agonia, si spezzò in due tronconi: la parte prodiera affondò subito mentre quella di poppa venne letteralmente smantellata dalla forza del mare.

L'immersione

Per l'esplorazione della Mohawk Deer occorrono due immersioni; tre nel caso si vogliano vedere anche le caldaie, ma è un'esperienza riservata solo ai più esperti. La prua è la parte più integra e suggestiva, soprattutto se si parte da terra, puntando verso il largo fino a scorgere all'improvviso il tagliamare, assolutamente dritto e verticale come quello delle navi di inizio secolo: offre una visione che lascia veramente senza fiato, specialmente a chi non ha mai visto un relitto. Il punto più alto è situato a 16 metri ed è costituito da un piccolo albero saldato alla prua. Conviene scendere sui lati esterni, esplorandone i due grandi occhi di cubia. Quello sinistro è privo dell'ancora, ma è rimasta la catena, che a forza di strusciare sulle lamiere, spinta dal moto ondoso, le ha consumate. L'ancora di destra era al suo posto fino a qualche anno fa, poi qualche "Rambo degli abissi" ne ha segato la catena, facendola precipitare sul fondo, dove è tuttora ben visibile. Vale la pena di scendere fino sul fondo, a 23 metri, per vedere il punto di impatto della prua con la roccia: il tagliamare di acciaio, spesso una buona dozzina di centimetri, è piegato e accartocciato come un lamierino!

L'esplorazione prosegue portandosi sul lato sinistro, dove il ponte, ripiegandosi su se stesso, ha formato una specie di lungo corridoio, interrotto regolarmente da ampie aperture; qui si può fare la bella passeggiata con brivido dell'esplorazione interna di un relitto, tenendosi però sempre d'occhio la zona azzurra dell'apertura successiva.

La volta di queste false stive è completamente concrezionata da madreporari gialli in mezzo ai quali ci sono dei rami di corallo rosso. Il Mohawk Deer è un interessante e ricco laboratorio biologico. Vi sono per esempio rappresentate le cinque specie più comuni di gorgonie editerranee e quasi tutti gli organismi del Promontorio. L'esplorazione del troncone di prua finisce là dove le lamiere sono troncate di netto dalla violenza del mare, attorno ai 43 - 44 metri di profondità. La parte poppiera è meno profonda, fra i 7 e i 25 metri, anche se alcune strutture sono rotolale più in basso: può dunque a buon diritto costituire la ragione di una seconda immersione. Della nave non c'è più traccia e si vaga su un ammasso di lamiere, travi ferraglie che sembrano il frutto di un immane esplosione. Visitando i rottami con calma, si scoprono molti particolari interessanti. Il timone, per esempio, è stato scagliato nel bel mezzo delle lamiere, a proravia della sala macchine. Di questa si riconoscono ancora assai bene le bielle e il poderoso albero a gomiti, mentre più a levante si nota un bell'argano e, più in profondità i resti del cassero.

Su questo relitto potremo vedere: saraghi, occhiate, corvine, boghe, salpe, cefali, polpi, dentici, scorfani, gronghi, murene, donzelle, castagnole, Eunicella verrucosa, Eunicella striata, Paramuriacea camaleon, aramuriacea clavata, ecc

Posizione:

Promontorio di Portofino. Sottocosta, davanti all'ansa denominata Raffinale (o Cala degli Inglesi) ad una profondità variabile tra i 16 e i 48 metri. Entrati nella Cala degli Inglesi, porre la prua a levante sino alla corrispondenza con la franata, a 50 metri dalla riva.

Memo:

Localizzazione 8
Visibilità 6
Facilità di discesa 7
Correnti sì
Accesso all'interno 5
Reti e lenze -
Interesse storico documentale 5
Interesse bentonico 8